"Non è il senso del testo che parla, ma il movimento di nastri grafici. Le parole prendono corpo, planano come delle stelle sul fondo dello spazio bianco.

Colui che reagisce grafologicamente resta prima di tutto in contemplazione davanti al grafismo...

 

l gesto grafico corrisponde alla vita interiore. I movimenti grafici non sono solo analoghi alle nostre emozioni ma corrispondono loro, sono le loro corrispondenze. Corrispondenza significa identità metafisica.

L'uomo che scrive disegna inconsciamente la sua natura interiore. La sua scrittura conscia è un disegno inconscio, segno e ritratto di se stesso.

da Max Pulver

La grafologia è una scienza umana che ha come oggetto di studio la scrittura. Questa disciplina viene anche denominata in altri modi: Psicologia della Scrittura, grafoanalisi ecc. L’oggetto dello studio è sempre la grafia ma ritengo importante sottolineare che la Psicologia della Scrittura, nata con Marco Marchesan,  pone l’accento su quello che è il tema della materia ovvero lo studio, attraverso l’analisi della grafia, della psiche dell’essere umano e, soprattutto, dell’inconscio che  si esprime, nella grafia, con il suo linguaggio carico di simboli.  

Marco Marchesan  ha individuato un numero molto rilevante di segni grafici, di cui alcuni vengono valutati grafometricamente  e altri estimativamente, ha definito le leggi di proiezioni dell’inconscio nel segno grafico e un sistema psichico in cui ha elaborato  le interazioni fra segno grafico e sua valenza psicologica.

 La grafologia  può essere applicata in numerosi ambiti: consente di analizzare la personalità, dà un notevole contributo nell’orientamento scolastico, nella scelta degli studi superiori e universitari, è utilissima nella selezione del personale,  nella fase di assunzione, di assessment, nei processi di riorganizzazione delle equipes lavorative o nell’outplacement. Costituisce un punto di forza nell’analisi di coppia e nella consulenza familiare.

Può intervenire precocemente nell’individuare i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), in particolare della disgrafia e, attraverso la grafoterapia, può essere un valido aiuto per un celere recupero.

Nel campo delle perizie viene ampiamente utilizzata per verificare la veridicità di firme su assegni, cambiali, testamenti olografi, lettere anonime.

L’analisi della personalità può essere molto utile ed efficace perché può aiutare  la persona  quando è condizionata dal vissuto al punto tale da non essere in grado di ri – conoscersi davvero in quelle che sono le sue qualità e caratteristiche dominanti. In tal caso possono insorgere sensazioni  di inadeguatezza, disagi e senso di non appartenenza.

La personalità, infatti,  si   struttura  in base al temperamento  che  caratterizza  ogni individuo, al vissuto esperito nel contesto primario, all’acquisito. Il grafologo decostruisce la scrittura cercando la varietà di rimandi che vi sono al suo interno e permette allo scrivente di ri- velare il suo reale  temperamento e di purificarsi, quando è necessario, delle scorie di un passato che agisce silente nel suo inconscio condizionandolo e, spesso, limitandolo nelle scelte. L’analista della scrittura interpreta il linguaggio simbolico dell’inconscio e, attraverso una visione profonda dell’essere,  riconoscendo la verità del discorso dell’inconscio,  restituisce il soggetto  alla pienezza della dimensione storica della sua esistenza.

 Per questo motivo può essere utile ed interessante analizzare la scrittura di un medesimo individuo attraverso i diversi periodi della sua vita perché le modificazioni del grafismo permettono di seguire il percorso evolutivo a livello psicologico e il movimento della libido dello scrivente.

L’analisi psicografologica si articola attraverso l’indagine degli aspetti peculiari della personalità: intellezione, emozione – reazione, deliberazione, decisione, azione.

 Per analizzare una scrittura non si può non entrare in empatia con i segni. L’analisi è un’attenzione che impegna l’anima. E, se l’anima non sente, non le arriva la parola con tutta l’energia con cui è stata scritta e  l’analisi, per quanto corretta, rimarrà inerte, un’ombra senza trasparenza di luce. L’intensità con cui si coglie il profondo significato di una scrittura deve essere accecante ma non deve togliere la luce. perchè essa serve per penetrare nelle ombre.  

Ogni lettera è composta da più segni,  alcune lettere sono  biografemi in cui l’inconscio proietta le sue istanze, il suo linguaggio, le sue esigenze, la sua forza, la sua forma, il suo ritmo con maggior forza perchè la memoria emotiva/affettiva della persona si esprime con maggior forza e pregnanza.
Il grafologo non deve raccontare una storia, cerca la vita in sé che procede, ma coglie anche l’individuo e il suo immane sforzo di galleggiare, senza annegare nella corrente più forte.  Scoprire la corrente continua, conoscere lo stato mentale, le cadute dell’anima, le paure, i sensi di colpa, gli smarrimenti o se l’anima è contenuta, disciplinata permette allo psicografologo di evidenziare quegli aspetti inconsci e le motivazioni reali di un malessere, di una sensazione di inadeguatezza, l'incapacità di mantenersi a galla, di respirare il ritmo dell'esistenza.  A volte l'analisi grafologica fa grandi regali allo scrivente che, spesso, si sente incapace, debole, fragile, ha un senso di inferiorità mettendo in risalto, in ciò che appare immobile, fermo, uguale, qualcosa di vivo  da cui partire per affrontare l'atto eroico del vivere. 

 

Grafoterapia per curare le disgrafie. Ri-educare la scrittura.

La grafoterapia nasce per l'esigenza di correggere alcuni aspetti della grafia dello studente che è affetto da disgrafia e certi disturbi comportamentali.

La disgrafia si presenta in maniera uguale per ogni bambino? Oppure le caratteristiche sono conseguenza di aspetti differenti?

Quali possono essere  le aree interessate nell'eventuale manifestazione di disgrafia?

Si interviene per la valutazione della disgrafia attraverso un esame grafo-motorio. Che cos'è?

Si tratta di una valutazione delle difficoltà e delle loro cause dimostrate da bambini e ragazzi (o adulti) di fronte alla scrittura.
Tale esame implica la valutazione di eventuali carenze relative:
- all’area percettiva
- all’area motoria
- all’area percettivo-motoria
- alle capacità linguistiche
- alle capacità attentive e mnemoniche

Dopo l’esame grafo-motorio il rieducatore può:
 - proporre un programma di rieducazione personalizzato
- orientare il bambino/ragazzo presso un altro specialista per ulteriori esami

 Grafoterapia come cura dell'anima

la grafoterapia simbolica è un utile strumento di crescita per adolescenti ed adulti.

Grafoterapia  per curare  quegli stadi dell’essere in cui si sono formati disagi, complessi, si sono stabilizzati meccanismi di difesa ecc..

La grafoterapia è una tecnica terapeutica che, attraverso l'individuazione di alcuni aspetti di alcuni grafemi, della morfologia del tracciato e del gesto grafico, oltre all'individuazione di alcuni bio- grafemi che raccontano simbolicamente il vissuto dello scrivente, realizza una riprogrammazione neuroscritturale rimandando all'inconscio informazioni che permetteranno di ottimizzare alcuni aspetti della personalità che ostacolano lo sviluppo del proprio temperamento e delle proprie energie psichiche e vitali. 

 

Il grafoanalista esperto , analizzando la scrittura, rilevando le interazioni fra i vari segni, smontando il gesto grafico per individuare gli aspetti temperamentali e quelli acquisiti attraverso un vissuto a volte poco gratificante e condizionante un sano sviluppo psicologico , "studia" quei cambiamenti possibili per intervenire sul benessere della psiche e per far sì che il processo di in-dividuazione abbia esito in modo tale che la persona diventi persona adulta libera da dipendenze, bisogni, risentimenti e consapevole del suo essere profondo.

Interviene su alcuni segni grafici (deve, ovviamente, sapere da quali , in ogni scrittura, è possibile partire per ottenere dei risultati) e invia all'inconscio dei messaggi di cambiamento . Rende partecipe la persona del progetto di lavoro invitandola a riflettere sulla veridicità di quanto risulta dall'indagine psicografologica e invitandola ad operare , nel vivere, gli stessi cambiamenti che vengono richiesti all'inconscio.

Il bio-grafema

E' un segno particolarmente biografico all'interno della nostra scrittura, un segno in cui l'inconscio proietta i suoi più reconditi "pensieri", la sua memoria più antica. Rappresenta le tracce più profonde della storia di un individuo e della sua famiglia, la trasmissione inconscia di tratti del carattere e della personalità, dei modelli affettivi e delle loro dipendenze. E' la chiave che permette di entrare nell'intimo di un essere umano.

La scrittura è simile ad un elettrocardiogramma che traccia e registra l'intelligenza emotiva e creatrice. Sciogliere certi "nodi" nella scrittura significa liberarsi di condizionamenti ancestrali, parentali e di risentimenti, memorie adagiate negli strati più profondi dell'inconscio e che ricordano abbandoni, solitudine, sensazione di non appartenenza, accudimenti mancati.

 La grafoterapia richiede un numero di sedute che varia da individuo ad individuo, in base alla psopria situazione psichica, al vissuto, ai traumi, alla motivazione della persona nei confronti del cambiamento.

La nostra educazione ha nettamente favorito il cervello sinistro che analizza, calcola, scompone, astrae a sfavore del l'emisfero sinistro che immagina, globalizza, inventa, sintetizza. I circuiti del cervello sinistro, talvolta, sono troppo preponderanti e il pensiero e ilsentimento, funzioni junghiane, sono più attivi rispetto all'intuizione ed alla sensazione che sono qualità che permettono di utilizzare meglio il cervello e l'intelligenza empatica.

E' necessario creare un vuoto, un distacco da certe forme di conoscenza, uno spazio in cui l'inconscio può prendere la parola ed essere ascoltato.

Allora la persona inizia ad entrare in confidenza con se stessa, a conoscere la sua interiorità ed i messaggi del suo inconscio profondo.

 

Concludendo, la grafologia è una materia molto affascinante per chi ama la studio e la ricerca perché, per essere grafologi competenti, è necessario accedere allo studio di diverse discipline e saperle integrare: le origini del linguaggio scritto, la neurofisiologia del gesto grafico, le patologie neurologiche ( Morbo di Parkinson, Morbo di Alzheimer, tremori ecc.), la psicologia.

Richiedi      un' analisi

Che cosa deve conoscere dello scrivente il grafologo?

Deve conoscere il sesso, l’età, la professione, il grado di scolarizzazione, sapere se è destrimane o mancino. Si richiede uno scritto (possibilmente un minimo di  20 righe) su foglio bianco A4, non assorbente, non rugoso e senza righe o quadretti, con biro comune, tipo bic (escluso l’uso del pennarello, di stilografiche, e matite) e la firma. Inoltre si richiede di scrivere tutte le lettere maiuscole e minuscole dell’alfabeto e in numeri da 0 a 10. Il foglio su cui si scrive non va appoggiato su una superficie né troppo morbida né troppo dura ma, possibilmente, posto su alcuni fogli. Il contenuto del testo che si sottopone all’analisi psicografologica non è rilevante perché l’analista della scrittura analizza i segni e non il contenuto dello scritto. E', però, importante non copiare o scrivere sotto dettatura e non scrivere elenchi (ad es. ricette).  

Fondamenti e leggi della Psicologia della Scrittura

 secondo il metodo di Marco Marchesan

 

Legge numero l:          

Legge di flusso e riflusso tra conscio e inconscio

Nell'attività psichica, quando e dove l'attività conscia diminuisce, nella stessa misura aumenta l'attività inconscia, e viceversa.

Legge numero 2:        

Legge di inerzia psichica

Nel riposo di intensità parziale o totale e in quello riguardante determinati settori dell'attività psichica,per lo stesso e unico fenomeno di inerzia, mentre il conscio restringe, l'inconscio estende la propria attività, non per atto di lavoro ma per atto di sgranchimento dalle repressioni subite da parte del conscio in stato di attività,estendendosi esattamente nelle direzioni in cui ha sofferto le repressioni, però in senso contrario. Ogni fatto psicologico è connesso con altri fatti e non è mai isolato. Inoltre lo sgranchimento può coinvolgere una quantità di ricordi in varia misura connessi.

Legge numero 3:         

Legge di rappresentazione psichica inconscia

Il moto di sgranchimento dell'inconscio è un moto di inerzia e quindi privo di fonte di energia cibernetica. Inconseguenza di ciò le spinte:

a)non possono raggiungere il loro oggetto

b) nè possono raggiungere oggetti plurimi

e) nè possono indurre ad attività mentale sintattica.

Per l’inattingibilità dell'oggetto relativo è presentato un altro il più possibile idoneo a rappresentarlo (dislocazione onirica), per l'impossibilità di attingere oggetti plurimi è presentato un oggetto che ha più caratteristiche sufficienti a rappresentare gli oggetti plurimi voluti (condensazione onirica), per l'impossibilità di strutturazioni sintattìche si ha l'immagine visiva.

Legge numero 4:       

Legge di rappresentazione grafica

La scrittura spontanea è il prodotto della zona subcorticale,quindi del neurovegetativo, quindi dell'inconscio, in essa confluisce l'Io nella sua integralità: intelligenza, sentimento, volontà con adattamento alle occasioni di proiezione di ciascuna caratteristica offerta dal modello calligrafico. Ne risulta nella scrittura l'immagine visibile, dislocate e condensate dell'attività vitale dell'Io.

 

Una riflessione

Nel Novecento la filosofia ha dedicato largo spazio allo studio del problema del linguaggio, delle sue origini, della sua valenza simbolica, all’ermeneutica, alla semiotica e alla linguistica.  Lo studio del segno grafico e della sua valenza simbolica aggiunge, all’interno delle ricerche sul linguaggio orale e scritto,  un  grande valore.  E’ davvero stupefacente pensare che la scrittura è composta di segni che svolgono una funzione comunicativa  che non solo contiene un senso diretto, esplicito e un senso indiretto, secondario, figurato, verso il quale il primo costituisce comunque una via di accesso, ma offre anche,  per mezzo dell’interpretazione grafologica,  la possibilità di decifrare dei significati, anzi  una pluralità di significati,  attraverso  il mondo dei simboli,  diventando  narrazione dell’aspetto più intimo della persona che scrive.