Perchè ci piace l'arte? Che cosa succede quando ci mettiamo in una relazione di contemplazione? Che cosa ci comunica l'esperienza estetica?

 C'è una certa controversia nel datare quanto è vecchia l'esperienza artistica nell'uomo. Possiamo affermare che le prove più convincenti delle nostre esperienze artistiche non sono più vecchie di 40000 anni. Lascaux, ad esempio. Nessuno ha fornito una spiegazione univoca, universale su quello che è l'arte. Che cosa succede nel nostro cervello quando ci mettiamo di fronte ad un'opera d'arte? Perchè ci emoziona l'arte? Caratteristica preminente di quest'approccio è quello di enfatizzare gli aspetti più astratti di tutti gli aspetti della vita cognitiva dell'uomo. 

 Anche per chi non ha particolari doti artistiche il disegno, il colore rappresentano la premessa per il raggiungimento di una particolare forma di benessere. L'arteterapia è un nuovo cammino neurologico che si forma nel cervello di chi si dedica ad una forma di arte. Ed è un cammino che funziona e che fa star bene coloro che intraprendono l'attività artistica come "cura" della loro psiche.

                                                                                                                                         

                                                                                                 

Pertanto il cervello rimane una terra inesplorata, ma i risultati positivi di una terapia con le arti sono conosciuti da molto tempo. Fra i primi a parlarne furono Freud e Jung. L'essere umano (bambino, adolescente, adulto), disegnando, fa appello al cervello emozionale limbico (inconscio) ed alle capacità superiori del cervello cerebrale cognitivo (conscio). 

Le attuali ricerche neurobiologiche considerano il disegno, il fare arte, il creare un approccio efficace per sviluppare un cambiamento.

Può essere interessante un approccio vissuto in gruppo. Non si tratta di applicare tecniche o di senso estetico, ogni opera deve poter parlare del suo creatore. Il prodotto finale deve essere spontaneo, naturale, non deve rispondere a delle norme. Il fine dell'opera è di scoprire l'inconscio, esprimerlo in modo personale, senza dare alcuna importanza alle capacità di creazione artistica del suo autore.

Rappresentare, attraverso il disegno, sensazioni, stati d'animo, sia che si disegni a tema libero sia che vengano date delle consegne dal docente, facilita la comunicazione delle percezioni e delle emozioni profonde. Inoltre incoraggia l'espressione di sè e la comunicazione attraverso la creazione in modo tale da attenuare le manifestazioni emotive quali l'ansia, lo stress, l'angoscia. le paure, la collera, i blocchi.

L'immagine ha il potere di affrontare un sintomo e di liberarsene, può far affiorare un linguaggio inconscio che, con l'aiuto dell'Analista del disegno, la persona può imparare a conoscere, facendo luce su aspetti di sè che non conosce e acquistare una maggior consapevolezza imparando a gestire meglio le proprie emozioni, a riconoscerle e a comprenderne anche le origini.

Il processo creativo del fare arte migliora ed accresce il benessere fisico, mentale ed emozionale di tutte le età. E' basato sulla convinzione che il processo creativo trasformato in espressione di se stessi aiuti le persone a risolvere i conflitti ed i problemi, sviluppi abilità interpersonali , gestisca il comportamento, riduca lo stress, aumenti l'autostima e la consapevolezza di sè e prepari ad ottenere comprensioni  e intuizioni.

La terapia del disegno può essere utile per i bambini, gli adolescenti, adulti, anziani, gruppi, famiglie. Gli atelier collettivi , proposti con un ritmo regolare, possono diventare dei momenti privilegiati di mediazione, propizi alla liberazione della parola ed alla disattivazione dei conflitti e delle tensioni.