Dal punto di vista psicologico i colori  fondamentali  sono 4: rosso, giallo, blu, verde. Due sono eteronomi (blu e giallo) ovvero intervengono sulla risposta dell’uomo indipendentemente dall’uomo stesso, fanno riferimento al ritmo circadiano rallentando (il primo = notte) o stimolando (il secondo = giorno) le funzioni vitali, il metabolismo, le secrezioni ghiandolari. Due sono autonomi (rosso e verde), ovvero una volta attivato il SNC da parte del colore giallo il  soggetto deciderà  se  orientare questa energia verso la conquista (rosso) o verso l’autoconservazione (verde).

I colori a basso contenuto energetico sono freddi e indicano  passività, calma, inerzia, riflessività; se con nero: malinconia, tristezza e introversione.

I colori ad alto contenuto energetico sono caldi ed indicano attività, eccitazione, impulsività ed estroversione.

Il rapporto con il colore fa riferimento al rapporto con l’affettività: tanto più è ricco e differenziato il suo utilizzo tanto più possiamo ipotizzare essere fluido il rapporto  della persona con gli affetti sottostanti.

Nello studio del colore si andranno ad osservare: gamma di colori prevalente, eventuale esistenza di un colore predominante, colori rifiutati o non usati.

Segno di equilibrio: utilizzo di 5/6 colori per ogni disegno. L’utilizzo di molteplici colori nello stesso disegno indica che il  soggetto  esplora dimensioni diverse della propria affettività.

Colorazione uniforme di tutto il disegno che si presenta costantemente: impulsività e mancanza di controllo.

Colorazione uniforme e coprente solamente di alcune figure del disegno: timore del rifiuto altrui misto a vergogna; oppure aggressività autodiretta (nascondere e rifiutare il proprio prodotto; non osare manifestare ciò che si è o si fa.

L’approccio al colore cambia in funzione dell’età: all’inizio il colore è un mezzo per lasciare traccia, poi viene scelto per la sensazione piacevole che dà svincolata dall’oggetto (assurdi cromatici), infine si arriva all’utilizzo oggettivo-naturalistico; anche a questo livello si può ancora osservare il moto interno di scelta del colore sulle superfici libere (abbigliamento, giochi, mezzi di trasporto, etc.). Il periodo più ricco e disinibito a livello cromatico è quello prescolare; durante le scuole elementari domina l’uso razionale dei colori; questi tendono a scomparire nell’adolescenza e compare un monocromatismo (spesso nero o viola) come forma di nascondimento del vissuto emozionale. Nei piccoli il monocromatismo è indice di disarmonia; il monocromatismo è sintomatico quando è rappresentato da colori freddi e compensatorio quando è rappresentato da colori caldi. Quando un colore viene rifiutato è manifestazione di vuoto affettivo, blocco ed impossibilità di accedere alla propria interiorità; può portare ad asocialità ovvero incapacità di investire affettivamente –positivamente o negativamente- nell’altro. Bimbi di 4-5 anni che non rispettano i contorni quando colorano hanno uno scarso controllo dell’impulsività a livello emotivo. A 7-8 anni la gomma è come la copertina di Linus. Alcuni bambini preferiscono usare le matite colorate per le forme e non la matita di graffite: è rifiuto del colore grigio ma anche indice di maggiore sicurezza perché la matita colorata non si riesce mai a cancellare bene.

L’aggiunta di oggetti rappresentati con il solo colore (privi di contorno) dopo che il disegno con tutto il suo contorno è oramai finito è normale in età prescolare, mentre è indice di immaturità in seguito.

Soggetti a mentalità visiva intorno ai 9-10 anni e per tutte le scuole medie fanno gli sfondi con la polverina della matita: piacere estetico derivante dal poter percepire il colore non vincolato alla  linea.

Ogni  colore ha una corrispondenza psicologica e simbolica.  Nel disegno si esamina la localizzazione del colore e l'eventuale sua assenza. Viene , inoltre, consigliato in alcuni casi.

Vediamo, ad esempio, il viola.

Viola                       

descrizione:

tende ad unificare la conquista impulsiva del rosso ed il gentile cedere del blu; è uno stato magico in cui i desideri di essere conquistato ma anche di  piacere e affascinare gli altri sono soddisfatti per incantesimo. E’ molto presente in età preadolescenziale ed adolescenziale, nel caso di disfunzioni tiroidee e quando si accentua l’attività ghiandolare e ormonale. Manifesta l’esigenza di esprimere  un bisogno improvviso o il proprio mondo affettivo e sentimentale. La conflittualità può essere a carico della sfera: a) del linguaggio; b) del comportamento; c) della libera espressione.

Rappresenta fisiologicamente la tranquillità, psicologicamente la soddisfazione di essere in pace, gratificati; aumenta la tendenza ad essere sensibile, facilmente ferito e suscettibile. Rappresen-ta i legami che una persona sviluppa intorno a sé, l’unificazione e il senso di appartenenza; l’intensità dell’ espressione, il bisogno di esprimere le proprie capacità interiori; è il vero, l’amore, la dedizione, la resa, la devozione. Rappresenta la tradizione e i valori durevoli; tende a perpetuare il passato. Simbolicamente corrisponde all’acqua calma, al temperamento quieto, alla femminilità. Ha effetto pacificatore sull’SNC mentre aumenta l’attività del meccanismo di autoprotezione dell’organismo.

 

Percezione sensoriale: dolcezza

Contenuto emotivo: tenerezza

Organi: pelle

 

 

Localizzazione:      

rivela la parte in cui è più forte l’urgenza (es. bocca viola = urgenza di esprimersi); usato come sottofondo del disegno esprime un'urgenza di natura generale e profonda, come nel caso di costrizioni interne ed esterne

Assenza:

può denotare: o la possibilità di esprimere liberamente le proprie esigenze, oppure l’introiezione di una serie di norme che reprimono i bisogni sino a farli dimenticare. Se rifiutato del tutto indica difficoltà a creare e mantenere un rapporto affettivo a causa della scarsa volontà di concedersi ed abbandonarsi sino a che non si sa dove poggiano i piedi.

 Consigliato:

per i bimbi con disturbi psicosomatici acuti (mal di pancia o testa, rifiuto dell’ ambiente) o per quelli depressi e ‘stanchi’ con molto nero nei disegni.

 

prossima continuazione